07
Ago 2017
IL MASSAGGIO
COSA C’È IN UN’ORA DI MASSAGGIO?
Parlando con clienti e non addetti ai lavori in genere ho la sensazione che abbiano una visione del massaggio e del trattamento olistico in genere piuttosto limitata.
Se il massaggio si limitasse alla semplice esecuzione della tecnica… beh, Immaginiamo la scena: il cliente arriva, lo buttiamo sul lettino, facciamo il trattamento, poi lo rimettiamo in piedi e avanti un altro!
Spero che nessuno abbia mai vissuto un’esperienza del genere!
In realtà possiamo individuare tre momenti della sessione di massaggio:
• Preparazione
• Esecuzione
• Conclusione
La fase di esecuzione è evidentemente il momento in cui si riceve il massaggio, ma le altre due sono forse più importanti benché meno evidenti. Vediamo perché!
LE FASI MENO EVIDENTI
Come accennavo, le tre fasi sono:
• Preparazione
• Esecuzione
• Conclusione
Mi voglio concentrare sulla prima e sulla terza…
LA PREPARAZIONE
Creiamo atmosfera e ambiente ideale per il massaggio olistico.
Non mi riferisco alla preparazione tecnica dell’operatore, ma alla preparazione di ogni singola sessione di massaggio.
Questa fase è importantissima; è il momento in cui l’operatore imposta il trattamento e di conseguenza quanto e cosa trasmetterà al cliente in termini di benefici.
Tramite il contatto l’operatore olistico comunica a chi riceve il trattamento il suo stato d’animo; se siamo tesi e nervosi comunicheremo tensione e nervosismo, analogamente se siamo calmi e rilassati trasmetteremo calma e tranquillità.
L’operatore quindi dedicherà un po’ di tempo per staccare con quanto stava facendo prima, in modo da non portare nel massaggio stati legati a situazioni precedenti compreso il trattamento che ha eseguito prima.
Analogamente il ricevente prima di sdraiarsi sul lettino stava svolgendo delle attività (fosse il semplice recarsi dal massaggiatore), avrà una sua condizione emotiva. Alcuni accorgimenti possono calmare gli stati di tensione e predisporre il cliente a ricevere il massimo beneficio dal trattamento. Preparare l’ambiente con musica, un’illuminazione adeguata e profumi gradevoli ma non invasivi.
Personalmente cerco di richiamare alla mente un pensiero positivo, uno stato di benessere, di benevolenza verso la persona che andrò a trattare. E’ facile dare per scontato che stiamo per fare qualcosa per qualcun altro, e lentamente perdere l’abitudine a ricordarlo fino a dimenticarcene completamente, finendo quindi ad eseguire un trattamento meccanico e vuoto.
Iniziare il massaggio pensando per qualche secondo “ora farò qualcosa per far star bene questa persona” da un lato aiuta a ricentrarmi, a lasciare quello che stavo facendo prima, e dall’altro tiene viva la motivazione di base.
C’è chi ha un rituale, chi ha delle tecniche o esercizi da eseguire. Quindi se vedete un operatore che invece di partire in quarta con il massaggio, sta un po in silenzio, oppure esegue dei movimenti strani o delle vocalizzazioni particolari, o semplicemente accende un incenso o mette della musica, non sta togliendo tempo al massaggio ma ha già iniziato!
LA CONCLUSIONE
Se si vede l’uomo come insieme di corpo mente ed energia, si può capire come il massaggio lavori sul corpo producendo una sensazione di benessere a livello mentale e metta in moto dei meccanismi a livello energetico.
Il benessere mentale mantiene vivi i moti a livello energetico che prolungano, amplificano e/o completano i benefici a livello fisico.
Per far si che la sensazione di benessere non si interrompa nel momento in cui il cliente si alza dal lettino, l’operatore chiuderà la sessione di massaggio in modo opportuno, con modalità diverse a seconda della tecnica o della tradizione seguita.
In questa fase sono incluse le chiacchiere che si fanno dopo il massaggio! Una battuta o una semplice frase di congedo possono benissimo essere considerate parte del trattamento.